!ó{ STORIA dare il gastigo, si discorreva diversamente del segreto de’ Principi, i quali si credeva da alcuni che avessero dato ordine, o almeno consenso nella morte del Rabatta: altri giudicavano, che si differisse il gastigo per cogliere i malfattori a maggior salvo; altri dicevano, ch'essendo il delitto popolare era più savio consiglio il dissimularlo, che vendicarlo con pericolo se non d’altro, di far disabitare quella città: perchè tutti v’erano in un modo o in un altro interessati: accrebbe la materia dei sospetti e de’ discorsi il veder indi a poco conferire il capitaniato a Daniello Francol Triestino, aperto nemico del morto Rabatta, e quello stesso che aveva consigliato Giurissa a ritornare da Carlistot, quando colla gente detta di sopra andava verso Canissa, tanto più che il Francol entrò in Segna disarmato, e fu ricevuto senza contrasto e senza moto alcuno, nè Si guardò di ammettere Giurissa alla sua tavola, e di lasciarsi vedere a passeggiar per la piazza. Sia come si voglia, è ben maraviglia che sia restato sin qui impunito cosi atroce delitto: ina chi conosce la clemenza, Pintegrità, la giustizia innata della Gasa d'Austria, non potrà mai credere, che d’ordine o di consentimento di quei Principi si togliesse la vita ad uno per imputazioni incerte, e non prima giustificate, massime sotto l’imperio di Rodolfo, che in casi più importanti ha dato saggio non di crudele, ina di mitissimo principe, come si potè osservare già pochi anni in Giorgio Popel barone Boemo, che imputato e forse convinto di lesa maestà, nondimeno se fu privo della grazia, e di parte de’ beni, non pertiè la Vita ; e più fre*