Dee.li uscocm i3t quiete con un capitolo, che dovesse esser isti* i tuito un tribunale arbitrario per deciderle. Il tribunale fu eretto in Trento, dal quale fu la >t sentenza pronunziata nel 1535, e tutte le dif-Ij ferenze (ch’eccedevano il numero centenario) deffinitivamente furono terminate. Qui però non ebbero fine, le difficoltà ; imperocché nell’eseguire la sentenza altre s’attraversarono, e col progresso di tempo ebbero origine da ambe le parti nuove querele, pretendendo ciascuna, che dall’ altra fossero fatte i varie inovazioni. Laonde per metter fine a tutte le differenze, fu da Ferdinancjo successo all’imperio per la cessione del fratello e dalla Repubblica ai concerto comune istituita, in Friuli nel 1563 una raunanza di cinque commissari, un procuratore e tre avvocati per parte, i quali trattassero le difficoltà così antiche, come nuove, e da’ commissari fosse posto fine sotto la ratificazione de’ principi. Questo cosi gran numero di giudici fu dall’ imperadore richiesto per soddisfare a sudditi suoi di varie provincie interessati in quelle cause. Per la parte imperiale i commissarj furono, Andrea Peghel barone in Austria, Massimiliano Dorimbergh, Eleggerò ila Gorizia, Stefano Sourz, Antonio Sta-tembergei'i procuratore Jacopo Campana can-cellier di Gorizia : dottori, Andrea Rapizio, Ger* vasió Alberti, Giovan Maria Grazia Dei Per la veneta commissari furono Sebastian Veniero, Marino de; Cavalli, Pietro Sañudo, Giovan Battista Contarmi, Agostin Barbarigoj procuratore Giovan Antonio Novello segretario5 dottori Mar* attardo Susanna, Francesco Graziano, Jacopo Chizzola. Nella raunanza furono da ambe le parti