DEGLI USCOCFIl I 33 pntinuandò senza interruzione in cospetto di lutto il mondo rincominciato dominio e cultodia, e superando e rimovendo tutti gl’im-K'dimcnti che in progresso, o da’ pirati o da’ »tentati, cosi d'Italia come dell'opposta ri-fiera, le furono in diversi tempi eccitati. Sog-;iunse, che i professori del parlare con esqui-ili termini di giurisprudenza non costumano ire acquistato per consuetudine, salvo che il otcr valersi di quello, che de jure ci\ ili è ubblico, ad alcun uso privato senza impedi-lento dell’universale, come di pescare nel urne senza impedirne la navigazione; con tut-)ciò non impropriamente si darà anche titolo i consuetudine, dove sarà acquistato, e con-nuamente tenuto in protezione, e dominio un ¡stretto, o terrestre, o marittimo abbandonato, da nessuno posseduto, come Bartolo, Baldo, astro, ed altri assegnano; ma bensì per virtù i prescrizione non potersi dire propriamente asseduto, se non quello di cui coll’uso sia ato un’altro spogliato, il qual titolo non cade i questo luogo, poiché la Repubblica non ha •ogliato alcun possessore del mare, ma 1’ ha iquistato, ritrovandolo abbandonato e senza larone, o possessore ; potersi però dire in rio modo prescrizione; come se un falcone , >bandonato dal padrone, e insalvatichito, poi i un’altro preso, fosse addomesticato, e per Ugo tempo nodrito ; sebbene non propria-ente, però non inconvenientemente direbbe •stui d’ averlo prescritto. Similmente la pro-ietà di parlare non ammettere 1* uso della lce, servitù, se non quando al proprio ter-torio è acquistato alcun partieolar uso in icllo del vicino, il quale però resti padrone