l(> STORIA cipio di non voler toccare nè le robe , nè !e Persone de* Cristiani, ma solo de* Giudei, e de1 urchi, sebbene spesso trattavano tutti ugualmente: onde la navigazione veniva impedita, ed il commercio interrotto, ed in Costantinopoli si facevano lamentazioni, e minacce con-tra i Veneziani, come quelli, ai quali per le condizioni della pace toccava di tenere netto il golfo Adriatico, e libera la navigazione per i Mercanti, e Sudditi Turcheschi, onde Solimano si lasciava intendere liberamente di voler mandar Tarmata propria alla estirpazione degli Useochi, ed assicurazione del Golfo; come i Successori suoi continuarono sempre nelle medesime protestazioni, dal che si vedeva poter derivare qualche gran rovina alla Cristianità, i quali pericoli mentre venivano dalla Repubblica rappresentati al Papa, aceiò colla sua autorità disponesse l’imperadore al rimedio, ella ancora ne faceva per mezzo de’suoi Ambascia-dori continui uffìzj alla Corte, e nel tempo medesimo or con Fuste, or con Galee, or con barche armate attendeva a perseguitare gli Usco-chi per tutte le parti, e quanti se ne potevano aver in mano, tanti sJimpiccavano, e per ga-stigo de’delitti, c perchè alla Porta restasse testificata la diligenza, della quale si procurava di mano in mano, che arrivasse conveniente e necessaria relazione, acciò si vedesse, che da quella Repubblica s’osservavano gli accordi. In tanto gli uffìzj, che si facevano in Corte Cesarea producevano essi ancora qualche effetto^ qualche rimedio, che moderava per alcun tempo F insolenza de’ladri, e la reprimeva per qualche giorno, ma non la frenava durevolmente, e per sempre; perciocché tosto ritornavano