130 l’Istria, tutelava le terre adriatiche dell’impero, guardata con sospetto nelle sue iniziative politiche. In nessun tempo il duca Maurizio e il suo governo assunsero la responsabilità di cooperare a una restaurazione bizantina ; tanto meno parteciparono ad atteggiamenti ostili all’interesse della Chiesa di Roma. Sintomi di benevola cordialità si possono rileggere nell’ opera di papa Stefano per la difesa della quiete ecclesiastica (1) ; nella fiducia di papa Paolo di scoprire presunte congiure (2) ; nella franca adesione di Maurizio alla politica arcivescovile durante la crisi istriana (3) ; infine nella concessione di un nuovo episcopato in Olivolo (4), il quale forse sorgeva a riempire il vuoto lasciato dal fantasma episcopale civitatino. I territori lagunari, dopo il crollo del governo ravennate, non avevano subito la sorte di quelli dell’ esarcato e della Pen-tapoli, perchè beneficiavano della loro autonomia, nè di quelli istriani, separati dalla Venezia e direttamente sottoposti al governo orientale. ( 1 ) Pare che a questa alluda Stefano III nella cit. lettera aH’arcivescovo Giovanni (M. G. H., Epist., Ili, 715. Documenti cit., I, 52). Agnello (Lib. pont. eccl. Rav. cit., p. 380) parla di un foedus stipulato da Stefano II cum Ve-neticis, ut ne deterius, quod ei contigerat, postmodum venirei, con larga distribuzione di danaro. Ma la testimonianza è infida. (2) M. G. H., Epist., ILI, 537 ; Documenti cit., I, 46. (3) La missione metropolitana a papa Stefano era composta dal presbitero Magno, scriniario arcivescovile, e dal tribuno Costanzo. (M. G. H., Epist., Ili, 714 ; Documenti cit., I, 49). In quest’ultimo si deve forse ravvisare un rappresentante del duca ? (4) In quale anno sia stato istituito il vescovado di Olivolo, per quali ragioni e in quali circostanze, non è noto. Il diacono Giovanni (Chronicon cit., p. 99) assegnal’inizio all’XI anno di governo di Maurizio, e se, questo muove dal 764-65, l’elezione del primo vescovo cadrebbe tra il 775-76. Forse in col-legamento con la caduta della dinastia longobarda (774) e la sistemazione italica adrianea ? Nulla si può dire, perchè nulla si sa in proposito. Di certo è risaputo solo (Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 99) che primo vescovo fu Obelie-bato, e i cataloghi gli assegnano un governo di 23 anni (fino al 797-8 ?). La leggenda poi lo fa di nazione asolana, proveniente da Padova, fratello di Obelerio e Beato, figli tutti di Eneagildo od Egilio (Origo cit., p. 132, 155), chierico e diacono, e gli assegna una parte importante con i fratelli duchi nella pacificazione delle lotte del lido Pineto e nell’assetto dei lidi di Livenza, Remontino e Pineto, in solenni giudicati tenuti sopra il lido Pineto alla presenza dei tribuni di Malamocco, di Rialto, di Equilo e di Cittanova (Origo cit., p. 166 sgg). Si osservi però che Obeliebato mori vari anni prima dell’elezione ducale di Obelerio e Beato, delle loro imprese e del loro governo.