DEGLI CSCOCIII 87 a considerare la importanza della difesa di quei conlini anche per particolar interesse della Re-piÀiblioa di Venezia: onde non conveniva annichilare tutta ((nella milizia, la quale, ridotta ormai a disperazione, avrebbe potuto prendere 3Alche dannoso consiglio ; giudicando, i melimi Segnani, che per gli uffizj del segreta-tari« crescesse il rigore del Rabatta, 0 almeno s’impedisse il mitigamento sperato, risolsero di placa rio con una comune ambasceria, facendo capo il Vescovo medesimo, il quale accompagnato da’più vecchi, entrò nelle stanze di esso segretario, restandogli altri su la piazza, e quivi con molta umiltà e sospiri lo pregarono a contentarsi del sangue sparso, e di tanti condotti all«' galee, e d’intercedere per un perdono generale, riducendogli alla memoria i servizj, che nell«* passate guerre avevano i medesimi Usco-chi fatti alla Repubblica, ed offerendo in altre occasioni di spendere per ristessa causale vite, che ora si conservassero loro ; in fine del qual ragionamento gli offerirono in dono due tappeti fini non tessuti già in Segna, nè comperati. 11 segretario con brevi parole mostrò, che egli come semplice ministro non poteva preterire i termini della sua commissione, non-dimeno che avrebbe giovato loro in quello, che avesse potuto: stimò che fosse mezzo affronto llnbbl azione de’ tappeti, nè al vescovo fu di lode l’essere stato islrumcnto, sebbene scusò r uso del paese, che non tollera accesso dell'inferiore al superiore senza presente, costume appunto da barbari, e che fra’Turchi rare volte si tralascia, ma che agli Uscochi era forse stato insegnato altrove. Dopo ciò il segretario risolse però di proce-