DEGLI CSCOCHI 75 )rovvedere lo case di quello d’ altri a concorrenza; e quello eh’ è notabile, ciò si esercita >iù ordinariamente al tempo della pasqua, e lei natale, per dimostrare ben chiaro, eh*essi tengono i latrocinj, e le rapine nel luogo, che i Cristiani tengono le opere di penitenza. Nè si possono dir gli Uscorlii più buoni cristiani, clie i Zingani, che professano il furto, se non che gl* Uscochi in tanto sono peggiori, che passano alle rapine ed uccisioni, dalle quali i Zin-gani s’astengono. Ma tornando all’ordine della Storia, d’onde il testimonio della verità mi ha divertito; il Consiglio di Gratz, vedendo che col negozio di Venezia non si poteva ottenere la restituzione del commercio, se non fatta prima una provvisione durevole, che levasse per sempre le molestie, la quale o non potevano fare per mancamento de’ danari da pagare la milizia, o non volevano per le private comodità, e forse’ anche per mantenere la pretensione di poter corseggiare per l’Adriatico, deliberò di voltarsi alla corte cesarea, ed indurre quella maestà a congiungersi allo stesso fine. Perciò mandarono a Vienna a far querela degli accidenti in Istria occorsi e di sopra narrati, come se i luoghi di sua Altezza fossero stati non solo i primi, ma anche soli assalili, e soli avessero sostenuto danno, eccitando S. M. ad assisterli così pel rifacimento, come per liberare i luoghi suoi patrimoniali, e gli appartenenti alla Corona d5 Ungheria, tenuti ristretti e pinati del commercio con indignila di sua altezza e di sua maestà che n’è supremo signore. Ma dall’altra parte essendo slata sua maestà informata dell’intero, ed essendole stala mosti ata P origine del male essere