STOMA tentare di scacciarli tutti colle mo^li, c frgTiuof^ e vecchi, che sarebbe stata cosa inumana, olire che sarebbe stata impossibile mandare ad effetto, essendo quella gente fiera, ed indomita, eil in paese eli accesso diffìcile; e quando bene fosse riuscito lo scacciarli, sarebbe stato* con diservigio della Cristianità, alla quale era utile, che si conservasse quel? ani e unir. «Te contra gl1 infedeli. Che »^governatori o-capitanti di Segna non potevano esser imputate a colpa le uscite permesse foro nel mare, perchè un capa della commissione, che sua altezza dava ad ognun capitano era formato con queste precise parole: Non permetterai,. che sia fatto alcun pregiudizio alla giurisdizione nostra nella na» vigazione di quei mare. E porche altri non erano, che potessero mantenere quella giurisdizione, se non gli Uscochi, non si poteva- dire essere in facoltà del capitano proibir Foro l’uscita ; se poi uscendo facevano del male, la colpa era della mala consuel inf’me foro, non di chi se ne valeva a bene: cosi avvenire in ogni luogo, dove i soldati dannifìcano i popoli-, nèperò ascriversi a colpa del principe, o del capitano, costretti a valersi deÌÌ’ opera loro. Ma perchè parevano queste giustificazioni aver bisogno di esser appoggiate ad altre di maggior apparenza, acciò fossero portate sì, che potessero esser approvate, le accompagnavano per sostentamento colle pretensioni vecchie deilo convenzioni non servate, de* sudditi aggravati contra i patti, della navigazione libera non concessa, «elle terre possedute dalla Repubblica, che prima erano d’Austria, nominando parte del contado di Gorizia, c Marano, ultimamente dopo le conven-aioui sottomesse, e Palma nel distretto austriaco