28 STORIA scusarsi, che non è in sua mano di raffrenarli, dando nel reslo buone speranze, e parole. I Cosacchi per aggiungere questo (poiché siamo venuti in proposito delle condizioni loro) abitano, come abbiamo detto di sopra,!’Isole del Boristene, che quantunque sia fiume ricchissimo d’acqua, non si na\iga però per esser rapidissimo, e pieno di scogli e di sassi eminenti, ma i Cosacchi lo passano parte con picciole barchette, o d’un sol legno durissimo scavato, o di cuojo cotto, acciò’urtando impetuosamente negli scogli non si spezzino, parte s’ajulano col nuoto, nè a quelli, che sono ben pratici, è sicuro accostarsi alle loro tane, dove provvisti che sono di vettovaglie, non temono furia o potenza di qualunque nemico; nell’isole custodiscono le mogli, e i figliuoli in mal composte capanne, e quando essi escono, lasciano sempre alla guardia qualche parte della milizia. Sogliono essere intorno a cinque mila combattenti in credito di tanta virtù militare, e di tanta giustizia nella distribuzione delle prede, cUe alcuni nobili Polacchi hanno quella per buona scuola, ove s’allevino i figliuoli doro nelle arti della militar disciplina. Questi dagli scrittoli Polacchi sono chiamati Nisorj; perchè il Boristene, che da’ vicini popoli è chiamato Nieper, da essi è detto Nis, e Nisorj si nominano, come abitatori del Boristene, essendo il nome de’Co-sacehi, in Polonia più generale, col quale intendono la cavalleria leggiera. Ora i Cosacchi, o Nisorj in tempo di guerra crescono maravigliosamente di numero,perchè molti s'accostano volentieri alle bande loro, o per la fama del loro valore militare, o per la speranza della preda, onde si uniscono anche de’ medesimi