L’sOblòmov» e l’oblomovismo 83 fine, « L’uomo superfluo » e « L’Amleto del governatorato di Scigry » dello stesso Turghéniev. È noto come tutti questi eroi della letteratura russa, fossero degli eterni sognatori e cercatori, desiderosi di mettere sottosopra l’universo, ma la cui attività, puramente cerebrale, fondata sopra una volontà solo interiormente creatrice, era stroncata da qualche cosa di cui gli eroi e gli autori stessi non si rendevano conto : l’eccessivo entusiasmo, il desiderio eccessivo di fare, appariva come l’impedimento alla realizzazione stessa dell’attività che deve essere misurata, graduale, precisa. Anche con questa interpretazione i tipi in fondo non erano stati spiegati. Solo però con l’Oblòmov di Gonciaròv, si capì la natura vera del male. Dobroljùbov fu il medico che ne pronunziò la diagnosi. Perchè il malato per la prima volta era davanti al medico, naturalmente e semplicemente nella sua vera realtà. « In che si racchiudono i tratti principali del carattere di Oblòmov? Nell’assoluta inerzia, che deriva dalla sua apatia per tutto ciò che avviene nel mondo. La causa della sua apatia è racchiusa in parte nella sua posizione esteriore, in parte nell’ immagine del suo sviluppo intellettuale e morale». Per la sua posizione esteriore egli è barin, signore, « egli ha con sè il servo Zachàr, e ancora altri trecento Zachàr » , come dice Gonciaròv stesso, li vantaggio, il pregio della sua posizione lo spiega Oblòmov stesso in questo modo al suo servo che ha osato parlargli degli « altri » : «Che cos’è Xaltro? L’altro è un uomo, il quale si pulisce da sè le scarpe, si veste da sè, anche se qualche volta ha l’aspetto d’un signore; ma questo non è vero, perchè egli non sa che cosa sono i servi, egli non ha nessuno da poter mandare a far qualcosa — egli stesso si prende da sè le cose di cui ha bisogno ; mette da sè la legna nella stufa,