La servitù della gleba nel I a lett. russa 59 sono le pietre miliari di queste tappe. (1) L’ammonimento che da queste opere scaturisce è uno solo e cioè che bisogna pagare di persona il privilegio personale venuto dal caso. L’affermazione di questa idea non è diretta e categorica, ma si notano i vari gradi di sviluppo di essa, fino all’ultimo, generalmente noto, rappresentato dalla persona di Leone Tolstoj che, dopo aver goduto i vantaggi del privilegio, quando questo più non esiste, più dolorosamente ne sente il peso tormentoso. Quel che è essenziale è notare che tutti gii scrittori che dipinsero la vita dei contadini servi della gleba erano nati e vissuti nel periodo di pieno fiore della istituzione e che perciò non potevano (1) Il segnare queste tappe principali non vuol dire dimenticare l’opera di tutti quegli altri scrittori, che nelle loro opere tennero più o meno direttamente, e talvolta anche più o meno coscientemente, desto l’interesse per la questione dei contadini. Così gl’interessanti, sebbene di non grande valore artistico, racconti di Dal pubblicati sotto il pseudonimo di Cosacco Luganskij e molto apprezzati dal critico Bélinskij. Le idee di Dal sulla questione dei contadini furono però più chiaramente che nei racconti esposte da lui nell’articolo « Il contadino russo » stampato nel 1846 e molto lodato da Turghériiev. Accanto a Dal per ragioni cronologiche è da porre il conte V. Sollogub col suo racconto «Tarantas » uscito nel 1840 ed accolto con grande favore. 11 Sollogub però mise in rilievo più i lati buoni che i cattivi della servitù della gleba, fermandosi sopratutto a descrivere i rapporti patriarcali dell’antico proprietario russo con i suoi contadini, desiderando evidentemente di dire, come nota il Semevskij, che la massa dei servi della gleba non viveva poi tanto male. Il Sollogub in conclusione non propugnava la liberazione dei servi, ma il ritorno ai buoni, patriarcali rapporti tra i servi e il padrone. Riconosceva però implicitamente che questi rapporti si erano sempre più peggiorati, se non erano venuti meno del tutto.