22 Sul teatro di Cèchov riore. Mentre Pietroburgo continuava a dare la preferenza alla cosiddetta scuola « francese » con la sua maniera declamatoria e artificialmente raffinata, il teatro di Mosca raggiungeva un alto grado di perfezione nello sviluppo della scuola naturalistica (1). Al «Piccolo Teatro» dunque, il teatro russo deve questa accentuazione della riproduzione naturalistica. Senza di essa non sarebbe stata probabilmente possibile la formazione del « Teatro artistico », il cui elemento fondamentale è infatti lo stesso del «Piccolo Teatro», e cioè l’incomparabile unità della rappresentazione, in cui la scena, la decorazione, tutto vien curato fino alla minuzia, nel senso di dare all’ impressione una unità di forza e di fusione intima così perfetta, che l’attenzione dello spettatore si concentra unicamente sul valore spirituale della rappresentazione. Il segreto materiale della perfetta riuscita del Teatro d’Arte fu l’accettazione dell’autorità incondizionata di un dirigente unico, il cui punto di vista era accettato da tutti i collaboratori, per forza di convinzione. A questo proposito notava argutamente un critico che il Teatro artistico di Mosca era forse l’unico luogo in Russia in cui ci si sottometteva ad un altro volontariamente, per intima convinzione. Chi assiste alle rappresentazioni del Teatro artistico non riesce forse a rendersi pienamente conto di quel che esse sono costate di fatica e della fede che è alla loro base. In un suo breve schizzo storico dell’attività del Teatro artistico, Sergio Bertenson parla largamente di questa forza che veniva agli artisti dalla loro fede: « Com’eravamo felici allora! Non ci spaventava l’ignoto del futuro, perchè ci univa un’ardente amicizia. Tutto di- (1) P. Krapotkin: « Ideali e realtà nella letteratura russa ». Trad. di E. Lo Gatto, R. Ricciardi, ed. Napoli, 1921.