90 L’«Oblòmov» e l’oblomovismo dri e figli» di Turghéniev fu scritto nell’anno in cui fu pubblicato « Oblòmov », il che ci dice che un Bazàrov, il « nichilista ideale » era già possibile accanto ad Oblòmov stesso. E dopo d’allora la vita russa per i due grandi genii che avevano preso nelle loro mani tutta la letteratura della loro patria, Tolstoj e Dostojevskij, non ebbe più segreti, e più segreti non ebbe per se stessa. Ed ogni ulteriore opera di questi due grandi fu un passo avanti nella vittoria sull’oblomovismo. Per noi europei occidentali i pass: della liberazione erano stati passi giganteschi: gl’impedimenti erano quasi tutti esteriori, cadevano ad urti anche non violenti, l’uno travolgeva l’altro. Per i russi l’opera di liberazione era sopratutto un superamento d’impedimenti interiori, il più importante e più pericoloso dei quali era precisamente l’apatia, l’infingardaggine che la servitù della gleba aveva steso su tutta la sconfinata terra russa come una nebbia pesante e soffocante. Per vincere gl’impedimenti, gli ostacoli esteriori, bisognava prima di tutto vincere se stessi, superare il proprio oblomovismo, creare la propria volontà. La pittura che Gonciaròv presentò ai russi di questa loro malattia, fu oltremodo efficace a realizzare questa conquista della propria volontà di agire, di vivere. La storia dello spirito russo d’allora è stata una continua, tenace lotta contro l’oblomovismo, finita con la quasi assoluta vittoria. Chi assiste oggi all’attività quotidiana, alla quotidiana lotta che i russi esuli combattono con le necessità della propria esistenza, e alla lotta che la Russia tutta combatte, dopo lo sfacelo rivoluzionario, per rioccupare il suo grande posto della storia dell’umanità, non penserebbe mai che essi sono i diretti discendenti di Oblòmov. Ecco perchè da principio ho detto che 1’ « Oblòmov » di Gonciaròv non segna soltanto una pagina della letteratura russa, ma una pagina importantissima di tutta la vita spirituale della Russia.