La servitù della gleba nella lett. russa 49 lasciando loro solo la domenica per coltivare il pezzo di terra da cui dovranno ricavare il sostentamento per se stessi e per le proprie famiglie; là dei contadini, a cui il signore ha tolta tutta la terra per incorporarla nel suo possedimento ; là donne e fanciulle violate, qui un signore che ha introdotto Yius primae noctis nel suo possedimento, e lo esercita naturalmente con una brutalità senza eguali, là ancora un altro proprietario che vende i suoi servi, tra cui si trovano la sua nutrice, la sua amante e un suo figlio, ecc., ecc. Non soltanto le condizioni dei contadini sono descritte da Radiscev, ma nella pittura di queste egli trova la maggiore e più viva efficacia. Si può dire che con questo suo libro Radiscev entri nella storia della Russia come il primo vero propugnatore delPabolizione della servitù della gleba. (1) (1) Nel 1833 Puskin scrisse un articolo : « Pensieri lungo la via » (Replica al libro di RadiScev). Nel capitolo IV egli riporta le parole di Radiscev sull’autocrazia dei signori, sui matrimoni dei servi della gleba e non obbietta nulla. Nel cap. V, riportando le parole dell’ autore del * Viaggio da Pietroburgo a Mosca » intorno al reclutamento, Puskin mostra quanto sia penoso per il popolo questo obbligo e soggiunge: Radiscev attacca molto la vendita delle reclute ed altri abusi, La vendita delle reclute in quell’epoca era già proibita, ma si faceva ancora di nascosto. Prostodum, un personaggio di una commedia di Knja-znin dice: Tremila egli ha messo da parte a casa in dieci anni Non con il grano, non col bestiame, non coll’allevamento dei Ma al momento buono commerciando in reclute. [vitelli, « Ma questa proibizione—continua Puskin — aveva i suoi inconvenienti. Il contadino ricco perdeva la possibilità di sottrarsi al reclutamento, ma la sorte dei miseri, dei quali faceva commercio il proprietario analfabeta non ne era migliorata ». 4