La servitù della gleba nella lett. russa 47 che volessero, per qualsiasi motivo, in conseguenza di capriccio, di cattivo umore o di depravazione; infine nell’indebolimento del carattere, sia nei sottoposto col prevalere sempre più del fatalismo e della mancanza d’interesse per la propria attività, di cui non avrebbe mai veduto maturare i frutti a proprio vantaggio, sia nel proprietario, con l’abitudine di poter disporre, come di strumenti automatici, di tanti uomini, solo dediti a risparmiargli ogni fatica materiale e intellettuale. La differenza più notevole tra la servitù della gleba e le altre forme d’oppressione che tennero per così lunghi secoli il popolo russo piegato sotto di loro, è precisamente questa separazione netta di tutto il popolo in due classi, o meglio in due categorie di uomini: i servi ed i serviti, senza alcuna sfumatura che potesse dare speranza a coloro che servono di liberarsi per virtù d’ingegno e tenacia di lavoro dalla condizione di servitù, verso una vita libera ed indi-pendente. La libertà e il dominio di se stesso non saranno affidati che al caso. Si capisce facilmente che prima o dopo, o per la forza spirituale di qualcuno dei privilegiati, che vide l’iniquità del proprio privilegio, o per l’influenza delle idee venute dal di fuori, questo stato di cose doveva finalmente crollare. La stessa inerzia e lo stesso parassitismo della classe proprietaria doveva rodere le basi di tutta l’istituzione, in quanto che, mancando l’interesse individuale al lavoro di coloro che dovevano essere diretti, mancava la possibilità stessa a che questo lavoro fosse efficace e redditizio. 11 problema dell’abolizione di una istituzione secolare, come la servitù della gleba non poteva, com’è naturale, presentarsi da un momento all’altro in tutta la sua inevitabiltà. E d’altra parte esso si venne presentando sotto due forme diverse, secondo che cominciarono ad occuparsene uomini