142 Alessandro Herzen tari, in Europa, fu profitto quasi esclusivo dei cittadini. Riguardo ai contadini, la rivoluzione annientò definitivamente la servitù della gleba e spesso la proprietà delle terre. La spartizione della terra in Russia significherebbe il colpo mortale alla sua istituzione: l’obscina... « Con meraviglia si ascoltano i racconti dell’obscina russa, della spartizione dei campi, dei comizi comunali {mirskàja s’hodka) delle cooperative operaie (rabociaia artiél), dell’elezione degli starosta. Molti pensavano che tutte queste cose fossero sogni, chiacchiere socialiste»... « Lo sviluppo del diritto personale è un lievito che dovrà mettere in fermenlo la grande massa di forze che sonnecchiano nell’inattività del patriarcale ordine dell’obscina... « ... Il popolo russo, soffocato dalla schiavitù e dal governo, non può incamminarsi per la strada maestra dei popoli europei, ripetendo le loro rivoluzioni, esclusivamente cittadine, che metterebbero in pericolo le basi della sua organizzazione dell’obscina... «Conservare l’obscina e concedere la libertà all’individuo, estendere il self goverament dai villaggi e dai distretti alle città e a tutto lo stato, conservando l’unità nazionale, ecco in che consiste la quistione dell’avvenire della Russia, cioè la questione della stessa antinomia sociale, la cui soluzione occupa e preoccupa gli spiriti dell’Occidente ». Questa idea, che sia 1’ antica istituzione comunale quella che ha salvata la Russia e che 1’ uomo delPavvenire della Russia è il contadino, a quel modo che in Francia è l’operaio, trovò avversari violentissimi tra gli amici stessi di Herzen. La critica più feroce fu quella da Bakùnin, contenuta in una lettera che questi indirizzava nel giugno 1866 a Herzen e Ogariòv. « Lo so—scriveva Bakùnin—che la parola « rivoluzione » vi è odiósa, ma che fare, amici ? senza rivoluzione non è