134 Alessandro Herzen dizione dell’Europa, e non desidero nulla di ciò che esiste !, non credo a nulla qui, ad eccezione d’un piccolo gruppo di uomini, d’un piccolo numero di idee e dell’impossibilità di fermare il fenomeno». 11 «fenomeno» sono in fondo ì corsi e ricorsi della storia : « Nuove rivoluzioni scoppie-ranno e il sangue scorrerà di nuovo a fiumi. Che ne verrà da questo sangue? Chi lo può sapere ! Ma venga pure ciò che vuole, l’essenziale è che in quest’incendio di follia, di odio, di vendetta, di ricatto e di contesa andrà in rovina il mondo che soffoca l’uomo nuovo, impedendogli di vivere, e non permette la realizzazione dell’avvenire. E perciò viva il caos, viva la distruzione, vive la mori! Largo all’avvenire ! Noi vogliamo essere i boia del passato ! » I tentativi di liberazione fatti finora sono falliti perchè non ci si poteva decidere a calpestare e distruggere gli idoli tradizionali del vecchio mondo: si voleva sostituire la religione dell’al di là con una religione dell’al di qua; per la costruzione del futuro ordinamento del mondo bisogna fare piazza pulita, non deve restare nessuna pietra al suo posto. L’avvenire è nel socialismo; nel socialismo sono i germi della nuova vita. Nell’esame dei diversi concetti del socialismo Herzen ha certamente innanzi a sè i problemi della Russia. Generalmente si crede, dice egli, che il socialismo abbia come fine esclusivamente la soluzione delle questioni del capitale, della rendita, del salario e la distruzione dello sfruttamento umano. Ma non è così. Le questioni economiche sono importantissime, ma rappresentano un lato solo di tutta la concezione del mondo, che, mira, con l’eliminazione della (1) Sull’altra riva, Dopo la tempesta, Epilogo all’anno 1849, Omnia mea mecum porto, Consolatio, Il vecchio mondo e la Russia, Lettere dalla Francia e dall' Italia, cfr. O. von Sperber, op. cit.