Vladimiro Korolenko 155 lenko indirizzò a Lunaciarskij e che di recente sono state pubblicate nella loro integrità in Occidente (1). «La giustizia sociale—scriveva egli — è una cosa molto importante, e voi giustamente mostrate che senza di essa non c’è piena libertà. Ma senza libertà è impossibile raggiungere la giustizia». E più avanti: «Io sono uno scrittore, cioè un uomo che mira a far conoscere i suoi pensieri. E voi avete distrutta la libertà di stampa». Le fonti biografiche relative a Korolento sono molto limitate. Lo Skabicevskij che pure dà allo scrittore un posto d’onore, confessa di non possedere affatto dati biografici; e neppure molto abbondanti sono quelli dati del Venghè-rov. Di soli ricordi personali sono intessute le poche biografie che hanno dato in questi giorni della morte i giornali russi. Anche i saggi delPArsenjev, del Merezkovskij e del Nicolajev, che sono i più importanti fra quelli scritti in russo, sono poveri di notizie biografiche. Nel « La storia di un mio contemporaneo » (2) lo scrittore stesso ci descrisse in parte la sua infanzia, la sua educa- (1) Negli «Annali contemporanei» (N. IX, Parigi, 1922) cou questa avvertenza : « Le lettere di V. O. Korolenko sono state fornite alla redazione da persona venuta dalla Russia dei So-vieti con questa nota: «Nell’estate dell’anno passato (cioè 1920) Lunaciarskij fu a Poltava e lì si incontrò con Korolenko, il quale rilevò la mancanza di possibilità di esprimersi liberamente. Alla fine fu concluso tra loro un accordo in forza del quale Korolenko prometteva di rivolgersi a Lunaciarskij con delle lettere personali, e quest’ultimo prometteva di stamparle nella « Pravda » con dei propri commenti. Le lettere furono da Korolenko scritte e inviate, ma, naturalmente, non apparvero nella « Pravda ». La traduzione italiana, a mia cura in «Russia» Anno II. N. 1 e 2 Ed. Ricciardi, Napoli, 1923. (2) Cfr. la recente edizione « Vozroidenie » Mosca. Berlino, 1922.