28 Sul teatro di Cèchov festa, sono notevolmente diverse. Esso è segnato da alcuni racconti, tra i meno noti e apprezzati: « La camera N. 6 », « Il monaco nero », « Storia noiosa », e in parte « Per via» e « Il racconto di uno sconosciuto », in cui l’esame degli elementi della visione della vita russa, quale a lui si presentava, è preparazione alla loro riproduzione teatrale. Nei racconti di Cèchov in generale non si distingue abbastanza nettamente la parte che rappresenta l’ambiente, la figura esteriore dei personaggi, il loro modo esteriore d’atteggiarsi verso le cose, dall’atmosfera spirituale, che, rivelata da qualche parola o da qualche atteggiamento, si estende poi su tutto e penetra in tutte le persone e in tutte le cose. Nel teatro invece dei due elementi ce n’è uno che predomina ed è quello spiriuale. Siccome questo è sempre conseguenza di uno stato d’animo iniziale del personaggio principale, questi sembra l’eroe, ma in realtà l’eroe del dramma è sempre questo stesso stato d’animo, che si è solo casualmente incarnato in questo o quel personaggio. S’intende che ciò non significa togliere al personaggio il suo valore d’incarnazione, ma significa nettamente affermare che data quell’atmosfera, creata intorno al personaggio, questi serve solo a renderla tangibile, ma è essa che domina. In un certo qual modo è il concetto della fatalità, ma non nel senso che la fatalità in sè sia l’atmosfera dominante, ma nel senso che, data quella posizione iniziale, di cui il personaggio centrale del dramma non è che l’esplicazione, quello stato d’animo, accompagna dal principio alla fine tutto lo svolgimento dell’azione. Gli stati d’animo che dominano nel teatro di Cèchov sono gli stessi che dominano nei suoi racconti della seconda maniera, e son quelli che, come giustamente è stato notato, dominavano la vita della Russia: indebolimento dell’individualità ed insieme orgoglio, timidità paralizzante ed in-