102 Alessandro Herzen coscienti delle enorme difficoltà dal loro inizio. Questa circostanza indebolì nel momento decisivo la loro forza d’azione. Plechànov ritiene anzi che i loro errori tattici e la mancata forza di azione al momento decisivo, il 14 dicembre a Pietroburgo, si dovettero alla loro poca fede nella vittoria, al fatto che essi erano in precedenza convinti che tutto era perduto. Secondo alcuni storici la rivolta dei decabristi ebbe molti punti di contatto con le rivoluzioni di palazzo del secolo XVIII. Anch’essa scoppia ad un cambiamento di zar, sono i dvorianie (nobili), specialmente gli ufficiali della guardia imperiale, che la fanno ed anche questa volta si tratta di strappare al monarca una carta costituzionale. Secondo altri però il raffronto non è esatto. Mentre infatti i dvorianie nelle loro rivolte del secolo XVIII perseguivano solo i loro egoistici interessi di classe, per ingrandire i loro privilegi sociali e conquistare nuovi diritti politici, i « decabristi » chiedevano anzitutto l’abolizione della servitù della gleba ed una costituzione che desse a tutto il popoio russo e non solo ad una classe privilegiata, il potere statale. Secondo l’espressione di Herzen i cannoni della piazza Sant’Isacco avevano svegliata tutta una generazione. Fino allora non si era avuta la possibilità d’una insurrezione politica il cui scopo fosse d’attaccare il mostro dello zarismo imperiale, con le armi alla mano, nelle stesse vie di Pietroburgo. Gli assassini di palazzo d’un Pietro o d’un Paolo, allo scopo di rimpiazzare un sovrano con un altro simile, non erano un mistero per nessuno, ma tra questi delitti clandestini e l’alta protesta contro il despotismo, nella strada, protesta suggellata dal sangue e dalle sofferenze degli eroi, non c’è niente in comune. I decabristi furono veri patriotti russi. Il loro patriottismo era fondato sul loro caldo amore per la Russia, sul loro