172 Sulla fortuna di Dante in Russia Anche inedito finora è rimasto il lavoro assai più modesto, ma molto utile della signora Filler, una russa che ha vissuto molti anni a Napoli e che conosceva quasi tutta la « Divina Commedia » a memoria e la diceva con un accento italiano veramente magnifico. La signora Filler voleva dare ai Russi la traduzione letterale di Dante, conservando con parole russe tutte le espressioni originali del poeta, aggiungendo delle note esplicative, ove questa versione puramente h iterale potesse non riuscire abbastanza chiara al lettore. Tra gli studi più recenti di carattere interpretativo, sopratutto della « Vita Nova », ricorderò quello di N. M.Min-skij « Da Dante a Blok » pubblicato negli « Annali contemporanei » (Sovremennyja Zapiski) N. VII, 1921. Prescindendo dalle traduzioni e dai lavori esegetici e filologici e dagli articoli interpretativi, l’influenza di Dante in Russia si è fatta sentire attraverso l’attività dei poeti e degli scrittori e si potrebbe fare un elenco abbastanza lungo degli accenni che al Poeta fanno grandi scrittori e pensatori russi. Ne ricorderemo qualcuno. Vi accenna il Koslòv (1779-1840) che sapeva a memoria tutta la « Divina Commedia », oltre le opere complete di Racine e la «Gerusalemme liberata »; il Majkov, l’autore degli « Schizzi di Roma » e dell’ « Album napoletano », così squisitamente resi italiani da Nicola Festa ; i due celebri critici Dobroljùbov (1336-1861) e Pìssarev (1841-1863) ne raccomandavano la lettura, mettendo Dante, con Shakespeare, Goethe, Byron, tra i veri geni dell’ Umanità. Herzen (1812-1870], il famoso scrittore del « Kolokol » (La campana), uno dei più grandi propugnatori di libertà per la Russia, era appassionato lettore della « Divina Commedia». Ricorderemo a titolo di curiosità ciò che egli scriveva in una lettera alla fidanzata Natalia nel settembre 1836 : « Quando Dante era assorbito dalle preoccupazioni della