126 Alessandro Herzen vita di Herzen, sia come sviluppo esteriore, sia come sviluppo spirituale. Ma è notevole sopratutto perchè, nella pittura della vita dell’antica Russia, che occupa tutta la prima parte, richiama il pensiero ai teorici del pensiero sociale russo, che abbiamo già veduto. Nel 1846 Herzen aveva perduto il padre ed aveva ereditata una ricca sostanza. Spiritualmente la sua situazione era abbastanza dolorosa: il riconoscimento trovato presso la gioventù non poteva compensarlo della freddezza che si era prodotta verso di lui tra gli amici. Il conflitto puramente dottrinario e teoretico con Granòvskij a proposito di una delle lettere sullo « studio della natura » diede il colpo. Già deciso a viaggiare all’ estero per conoscere i vari paesi d’Europa e la situazione sociale e politica di ognuno di essi de visu, egli si sentì da questa atmosfera di freddo e di diffidenza ancora più spinto a seguire il proprio impulso. E partì, per non tornare più in Russia. La prima metà della sua vita era trascorsa in questa specie di preparazione ad una attività che avrebbe dovuto dar frutti non più soltanto teorici, di libri e di discussioni, ma pratici. Egli capitò in Europa e precisamente a Parigi, nel momento in cui si preparava la rivoluzione di febbraio. Il sogno dell’infanzia e della fanciullezza, la rivoluzione, era per realizzarsi. La fede con la quale egli andò incontro alla terra promessa della rivoluzione, è stata dettà dal Ma-saryk, una fede mistica e in verità c’ è qualche cosa di mistico in questa fiducia nella possibilità della rinascita per opera della rivoluzione. La sua natura sensitiva inclinava all’esagerazione. Non deve perciò far meraviglia il suo rapido passaggio dallo scetticismo all’entusiasmo, dall’entusiasmo alla disperazione. Già prima della rivoluzione di febbraio però c’era stato qualche lampo di scètticismo e d’incertezza, e volendo, si potrebbero trovare le radici di