170 Sulla fortuna di Dante in Russia V. Ern morto nel 1918 (preparava una traduzione del Paradiso), e S. Sciscialin, che come anche l’Ern, fu professore all’ Università di Mosca, e M. Ivanzov, insegnante nel conservatorio di Mosca. L’Ivanzov, morto nel 1920, ha fatto allo « Studio Italiano » di Mosca, durante l’anno 1918-19 un corso completo di letture su « Dante e la storia dei suoi tempi ». Conferenze speciali su Dante sono state tenute nel 1921, dallo « Studio della Civiltà italiana » di Pietrogrado, il quale si è fatto iniziatore altresì di un concerto di opere musicali ispirate dalla Divina Commedia. Accanto a questa attività di traduttori e di conferenzieri, rivolta sopratutto alla « Comedia » ricorderemo i traduttori della «Vita Nova». Prima di tutto il poeta Ivanov, il quale ha compiuta la sua opera negli anni terribili della rivoluzione. Poi P. M. Fiòdorov, che ha tradotti in versi i sonetti e le canzoni. Un lungo brano della stessa « Vita Nova » è stato tradotto dal più illustre filosofo russo, Vladimiro Soloviòv (1853-1900). Se abbastanza ricca è la serie delle traduzioni, data la recente conoscenza di Dante in Russia, piuttosto scarsa è la letteratura dantesca, nel senso stretto della parola. Alcuni studi di non grande importanza e difficili a ritrovare, si trovano nelle riviste letterarie degli ultimi anni e nel « Bollettino dell’Accademia delle Scienze». Notevole è invece l’articolo di S. P. Sceviriòv, pubblicato nel 1833 nel « Bollettino dell’Università di Mosca ». È l’articolo più antico su Dante che sia stato pubblicato in Russia. Nel 1855 apparve nel Diario patrio uno studio di Kudriavzev : « Dante, il suo secolo e la sua vita». Nel 1866, 1868 e 1888 gli articoli di Alessio N. Vesselovskij nel « Messaggero d’Europa ». L’accademico Alessio N. Vesselovskij è di fama europea: la sua