158 Vladimiro Korolenko luppo di Korolenko esercitarono,come egli stesso riconobbe, i due scrittori Ghlieb Uspénskij e Saltykov-Scedrin, il più grande questi fra gli scrittori satirici della Russia, e il più profondo conoscitore delle intime fibre dell’anima del contadino il primo. «Il fondo della vita popolare»—secondo la sua espressione— e il popolo stesso, questa «sfinge enigmatica », lo attiravano irresistibilmente; il suo sogno era quello di immergersi « nel mare della vita popolare », di portare alla luce, come si esprime un suo critico, il divino mistero del popolo, il grande segreto, la magica perla. Bisogna dire che vi riuscì mirabilmente. La sua arte fu perfetta per la maturità di questa conoscenza, e la sua attività pratica ulteriore fu resa più fina dal magistero spirituale dell’arte,esercitato con così viva e profonda passione. Le tappe principali della vita dello scrittore sono segnate dai lavori artistici, Nel 1879, arrestato e mandato in Siberia, egli trovò in questa sventura personale, una fonte di ispirazione. La Siberia che lo circonda è quella d’Jakutsk, una delle regioni più fredde e desolate che abbia calcato piede umano. La natura selvaggiamente romantica della «taiga» siberiana: le condizioni terribili della vita dei coatti nelle « iurte » di Jakutsk, la vita dei vagabondi, piena di avventure, i tipi delle persone quasi abbrutite — tutto ciò trovò un pieno riflesso artistico nei suoi magnifici schizzi di vita siberiana: « Il sogno di Makar », i « Ricordi di un turista in Siberia », ecc. L’autore non si ferma quasi sui Iati quotidiani dell’esistenza siberiana, ma la descrive prevalentemente nelle sue manifestazioni più imponenti ed originali. Il regno in cui Vladimiro Korolenko domina sovrano, è il regno in cui il sentimento umano viene a contatto immediato colla natura. Nessun altro scrittore russo forse ha così profondamente sentita e riprodotta in opere d’arte