La servitù della gleba nella lett. russa 63 ciò che si può immaginare di più severo e la censura è una istituzione di tortura degli spiriti non inferiore a ciò che era la tortura dei corpi nell’ inquisizione. E di questo bisogna tener conto per spiegarsi come mai anche « Le memorie di un cacciatore » di Turghéniev, non fossero nelle intenzioni dell’ autore quella requisitoria terribile che divennero in seguito, quando ne maturarono gli effetti nel pubblico russo. Il primo racconto, per esempio, della serie che poi formò il famoso volume, e cioè « Chor e Kali-nic» fu pubblicato nel 1847 nella rivista di Nekrasov «So-vremennik » (Il contemporaneo) in un posto secondario nella rubrica « Miscellanea » e col sottotitolo « Dalle memorie di un cacciatore », come un qualunque innocentissimo racconto. (1) Non è perciò da attribuire a nessun motivo esteriore se questo racconto ebbe subito un così gran successo. È una pagine indimenticabile della storia della letteratura russa, (1) I Racconti di un cacciatore furono raccolti in volume al principio del 1852 da Turghéniev stesso. Questa edizione completa ebbe come già i singoli racconti un clamoroso successo, ma provocò contro l’autore il malcontento del mondo ufficiale. Il censore di Mosca, principe Lvov, fu sospeso temporaneamente dal suo ufficio, perchè aveva lasciato passare l’edizione. Fu perfino sollevata la questione della confisca delle copie. A ciò si aggiunse, in forma di circostanza ancora più grave, il lungo soggiorno all’estero di Turghéniev, specialmente a Parigi, e precisamente nel 1848, e anche le sue relazioni intime con persone che già da parecchio tempo erano mal viste. Il motivo per la punizione amministrativa fu la pubblicazione da lui fatta nel marzo del 1852 nelle « Notizie di Mosca» di una lettera in occasione della morte di Gogol. Ma Turghéniev stesso dice che la punizione gli fu data in sostanza per « Le memorie di un cacciatore ». (Cfr. Semevskij, » op. cit.).