Alessandro Herzen 119 nulla durante i corsi di fisica e di matematica, il giovane studente si era lasciato trascinare dalle lezioni di Pavlov su Schelling e su Oken. Egli stesso ci racconta con commozione come lasciasse l’università dopo l’esame di laurea. « Saputo il risultato dell’esame — racconta egli — passato il portone dell’università, notai che non lo lasciavo come sempre, come ieri, come gli altri giorni. Io lasciavo l’università per sempre, questa casa paterna, in cui avevo passati tanti belli anni della mia gioventù; nello stesso tempo però mi riempiva di soddisfazione il pensiero che da quel momento in poi io ero libero e — perchè non confessarlo ? — anche il titolo di dottore, che avevo guadagnato così rapidamente, mi riempiva di gioia e di soddisfazione. Alma mater ! Io debbo tanto all’ università ; anche terminati gli studi, ho per tanto tempo preso parte alla vita dell’università che non posso ripensare ad essa che con amore e rispetto». Nel 1834, un anno dopo la laurea, Herzen veniva arrestato e buttato in prigione. L’arresto era avvenuto in seguito all’arresto del suo amico Ogariòv, il quale a sua volta era stato arrestato perchè delle sue lettere erano state trovate presso uno studente, arrestato per aver cantato un canto di scherno contro lo zar Nicola I. L’anno dopo Herzen fu mandato in esilio a Viatka. Nell’esilio egli si diede a letture mistiche, religiose (Eckartshausen, Swe-denborg ecc.). Per l’influenza mistico-reiigiosa esercitata su Herzen, bisogna ricordare il grande architetto Witberg, che, capitato come un naufrago a Viatka, esercitò con la sua titanica fantasia un’azione suggestiva sull’animo di Herzen. La concezione religiosa di Witberg, il suo impulso di fede unito al suo sentimento artistico, trascinarono per un certo tempo il giovine esule. La rapidità però con cui Herzen si