Mi sembra necessario premettere a questa piccola raccolta di studi un’avvertenza che può spiegare, se non del tutto giustificare, la sua frammentarietà. Oli studi qui pubblicati rappresentano soltanto alcune tappe del mio lavoro d’indagine nella letteratura russa, i punti di riferimento per una maggiore opera interpretativa che non sono ancora in condizione di dare, ma alla quale, con la ricerca e l’analisi di singoli punti, vado preparandomi. La letteratura russa è stata trascurata in Italia più di qualunque altra letteratura e solo di recente ad essa si è rivolta, dopo la solitaria passione e abnegazione di Federico Verdinois, l’attenzione intelligente e sagace di alcuni giovani che certamenle potranno, fornendo il materiale greggio con buone traduzioni, non solo di romanzi e di poesie, ma altresì di opere critiche e di storia letteraria, e con studi critici e storici originali, preparare un pubblico capace di una comprensione più profonda e più larga nello stesso tempo. Circa tre anni or sono, insieme alle mie prime traduzioni dal russo, tentai in un saggio, che peccava sopratutto di apriorismo, di dimostrare l’attività spirituale autoctona della creazione russa. Segnavo alcuni punti, alcuni dei quali riprendo in un’opera di maggior mole che sto preparando sullo stesso argomento, ed altri