STORIA DEI BULGARI A completare lo spettacolo della sventura nazionale si aggiunse in Bulgaria l’innumerevole stuolo dei rimpatriati, esuli dalla Macedonia serba, dalla Tracia egea come dalla turca, e dalla Do-brugia bulgara divenuta romena, per fuggire le persecuzioni delle nuove autorità statali cui non volevano assoggettarsi. Tutto ciò produsse nel popolo bulgaro uno stato di irritazione che durò lungamente e si mutò in una rassegnata attesa di nuovi eventi propizi. L’Intesa balcanica e i suoi scopi. II Periodo (1930-37). — Nel 1930 re Boris aveva sposato una principessa di Savoia; la regina Giovanna era entrata il 31 ottobre in Sofia fra un delirio di popolo. Nell’opera di pace il saggio governo del giovane re aveva saputo ricondurre lo Stato alla compattezza tradizionale e riguadagnargli quella particolare stima e quell’apprezzamento internazionale che già aveva riscossi prima del ’13. Bulgaria, sull’ampiezza di una trentina di chilometri per dodici di profondità. La S.d.N., riunitasi d’urgenza il giorno 29, ottenne presto di fermare l’esercito greco e poi anche di farlo ritirare entro i propri confini. Un’apposita commissione (della quale faceva parte, come rappresentante dell’Italia, l’autore di questa storia) si riunì subito a Ginevra ed ai primi di novembre si recò sui luoghi. Le conclusioni dell’inchiesta, presentate il 3 di dicembre a Ginevra, furono tutte favorevoli alla Bulgaria. L’azione del governo greco fu condannata; la Grecia fu dichiarata responsabile dell’accaduto ed invitata a pagare alla Bulgaria indennità per danni materiali allo Stato e per quelli ai privati; il verdetto della commissione fu approvato ed ebbe esecuzione. 248