STORIA DEI BULGARI eminenti figli della Macedonia già divenuti celebri per le predicazioni con le quali avevano diffuso il cristianesimo fra le popolazioni balcanche. Tutto quanto dell’opera di questi celebri missionari or verremo esponendo ebbe come primo motivo le sostanziali differenze delle due lingue, la greca e la slava, parlate nell’epoca. Malgrado l’alto livello culturale della Grecia, la lingua slava aveva una diffusione popolare assolutamente predominante. Ciò spiega la fulminea diffusione del rito slavo nella maggior parte della Penisola e perfino nel Pelopponneso. La solidità linguistica della massa slava immigrata era stata così grande da lasciare tracce che troveremo tuttora in tutti i numerosi dialetti della Penisola. I due apostoli si recarono dapprima in Mora-via, ove tradussero nei dialetti slavi le sacre scritture. Il papa, che dapprima li aveva appoggiati, li scomunicò di poi per queste traduzioni rapidamente venute care al popolo; ma la chiesa slava aveva messo già salde radici in quei luoghi. Le persecuzioni religiose espulsero gli aderenti dei due apostoli dalla Moravia (i); i discepoli, fra i quali Clemente, che divenne poi San Clemente d’Ocrida, ivi avendo fondata la prima chiesa sla-vo-bulgara (e cui oggi si intitola l’unica università bulgara, in Sofia) vennero a predicare in Bui- (i) Cirillo era morto a Roma nell’869; Metodio in Moravia nel-