PRECEDENTI DELL’INVASIONE BULGARA ! in forma di un convulso mosaico, si è prolungata fino ai giorni nostri, ed or finalmente si dovrebbe ! definire. Diciamo ora degli unni e degli avari, i ì popoli che precedettero i bulgari nelle terre che alfine divennero stabilmente di questi ultimi. La prima grande invasione giunta nel sud della Penisola, era stata quella, già veduta, dei goti, nel 4IV secolo sul Danubio a contatto con l’impero Bd’oriente; con essa per necessità l’impero aveva .fdovuto come dicemmo accondi scedere a pacifiche «intese. Ma una terribile ondata da tergo avevo poi costretti i goti a mutar sede, verso sud e verso loriente. La spinta era venuta da lontano, fin dalla Cina: popoli mongolici avevano cacciati gli unni miai loro nido asiatico, e questi, ed altre genti tarmare, allettare dalle ricchezze che i mercanti venivano spargendo nel settentrione dell’Asia, si erano rovesciati come onde sospingentisi l’un l’al-. tra dall’estremo oriente sull’Europa, avvolgendola da ponente e da mezzdì; così gli unni si erano gettati sui goti. Fu allora che i goti, passato il Danubio, si rovesciarono sulle terre dell’impero (che furono poi bulgare) ove ebbero breve e contrastata sede; nell’anno 403 abbandonarono la penisola balcanica per l’Italia. Ma per la porta da essi aperta si erano intanto versati sulla Penili sola fiumane di altre genti varie. Il disordine che ■ si era introdotto nelle provincie dell’impero lo rendeva inetto ad ogni difesa e, mentre nella capi- 27