STORIA DEI BULGARI tato giovane-turco nel giugno 1910, in occasione del secondo annuale della rivoluzione, dichiarò che si preparava alla guerra per eliminare le sopravviventi difficoltà esterne, ed altezzosamente aggiungeva che « entro tre anni avrebbe risolta in Sofia la questione macedone ». Fu durante questo complicato caos che avvennero a Cettigne particolari festeggiamenti per la elezione a re del principe Nicola (che si voleva giustamente almeno pareggiare agli altri monarchi balcanici). Alla incoronazione erano presenti (29 agosto 1910) il re d’Italia, lo zar di Bulgaria e il principe ereditario di Serbia. Nei brindisi di circostanza si inneggiò alla protettrice Russia, gran madre slava; il che apparve sintomatico. Il giorno 29 settembre 1911 scoppia la guerra italo-turca. Da quel momento pare che la Turchia perda ogni controllo. Il contegno reboante ed aggressivo dei Giovani Turchi è in stridente contrasto coi troppi e gravi scacchi della loro politica esterna. Poteva, davanti a quello spettacolo durato un anno, non nascere o quantomeno non maturare il proposito, fra tutti i sottoposti al turco, di unirsi per scuoterne il giogo? In questo logico interrogativo stanno tutti, e nessun altro, i rapporti tra la guerra dell’Italia e quella che presto tutte le potenze balcaniche faranno al turco. Ma, procedendo nella narrazione, se nulla avre- 172