STORIA DEI BULGARI cifìca collaborazione ». Emergono poi, dai più importanti discorsi, i propositi di attivare la maggiore possibile cooperazione economica (in vero qui non si fa cenno ai Paesi vicini), per la quale : « i quattro Governi si terranno a stretto contatto » fino ad una prossima riunione che già viene fissata per circa un anno data (20 febbraio 1941; stile mussoliniano). 4) Davanti ad una situazione per tutti minacciosa, allontanato il pericolo che un improvviso intervento democratico trascini nel gorgo una 0 più potenze, il Patto balcanico è prolungato per un periodo di sette anni; la I. B. ne esce con una rinnovata solidità politica. Negli atti immediatamente successivi due contegni estremi sono caratteristici: in Jugoslavia la stampa (ufficiale inclusa) plaudendo all’Italia per 1 suoi sforzi in favore della pace, pone in grande rilievo gli stabiliti propositi di cooperazione fra gli Stati « quelli inclusi che non fanno parte della I. B. » ; la Romania, ripetuti, per bocca precisa-mente del suo ministro degli Esteri, plausi come sopra e simili considerazioni, aggiunge (forse per esigenze interne) : « subordinatamente però alla immutabilità dello status quo territoriale ». Questa affermazione persistente induce a considerare come talune ingiustizie di Versailles permangano quale veleno nei Balcani. La Romania fu il baluardo eretto da Roma contro i barbari; questo 268