DAL REGNO DI FERDINANDO I ALLE GUERRE BALCANICHE il motto : « la Macedonia ai macedoni » ; ma l’opinione pubblica europea non le riconobbe una intenzione disinteressata. Molti erano in vero fra i suoi addetti intellettuali coloro che si dichiaravano prettamente figli della Macedonia, lusingandosi di allargare così il campo delle adesioni alla idea concreta di una Macedonia libera anche ai macedoni di razza diversa dalla bulgara; ma il prevalere numerico dei macedoni bulgari e della stessa loro attività, soffocava ogni altra aspirazione. Epperò la nuova teoria ebbe contrarie tutte le altre nazionalità balcaniche, cui era facile sostenere come il nuovo programma bulgaro mirasse soltanto a facilitare la costituzione di una Macedonia indipendente per potere dipoi ripetere sovr’essa il colpo della Rumelia. Tuttavia la ORIM non mutò programma nè condotta, soddisfatta intanto del primo successo ottenuto col provocare l’intervento europeo. Nel 1904 si era costituita un’organizzazione salda e complessa, di tribunali, di banche, di ospedali, di scuole, di organi finanziatori; matura di mezzi e di esperienza, la ORIM si dichiarò allora legittima rappresentante del popolo bulgaro e trasmise alle potenze un « Libro rosso » nel quale affermava di aver dato sosta per un anno alle rivolte allo scopo di dimostrare alle grandi potenze la sua deferenza e la sua fiduciosa benevola attesa nell’opera della Gendarmeria internazio- 159