DAL REGNO DI FERDINANDO I ALLE GUERRE BALCANICHE imposero alla Turchia lo stabilimento di una polizia internazionale in Macedonia, avente per compito essenziale la protezione dei cristiani e le decisioni delle controversie insorgenti fra le diverse nazionalità. La gendarmeria internazionale in Macedonia doveva avere a capo un Generale italiano, ma tale privilegio non valse a coprire il grave scacco avuto a Murzsteg dall’Italia di fronte ad Austria e Russia. Le due Potenze sue rivali nei Balcani si erano accordate senza invitarla al convegno, e l’adesione internazionale era stata ottenuta di sorpresa. Le decisioni conseguenti erano state poi ad essa comunicate, non come ad una particolare interessata, ma soltanto come ad una delle Potenze firmatarie del trattato di Berlino. Evidentemente l’accordo lasciava supporre fra le palesi dichiarazioni che Russia ed Austria si fossero ben definite la zona d’influenza e del futuro dominio diretto od indiretto nella Penisola, senza tener conto degli interessi di terzi. Il ministro italiano Tittoni, venuto al dicastero degli Esteri, nell’autunno del 1903, trovò la situazione compromessa ma non fino al punto che non fosse possibile riprenderla; al quale fine egli venne aiutato dall’appoggio inglese e dagli avvenimenti russi nell’Estremo Oriente. Che le intenzioni austro-russe fossero poco riguardose per l’Italia, ben dimostrò l’azione diplo- 151