STORIA DEI BULGARI mento bulgaro nella Penisola (i). Sconfitto nel 986 ad est di Sofia dall’esercito bulgaro, l’imperatore, utilizzando la larga ripartizione territoriale delle sue truppe numerose, si diede a distruggere le piccole guarnigioni bulgare fino alle rive adriatiche, ottenendo di isolare l’esercito di Sa-muil. Questi si ritrasse verso il nord destreggiandosi fino al 999, quando l’imperatore, chiamato da minacce nell’Asia Minore, dovette abbandonare temporaneamente la lotta. Fu allora che Samuil riprese l’offensiva per liberare la Bulgaria orientale. Basilio, però, rapidamente risolta la minaccia alla sua capitale, decisamente lo affrontò con forze superiori. Seguì un lungo periodo di lotte tenaci ed accanite per la vita e per la morte, rimaste celebri e care alle tradizioni dei bulgari. Dopo cinque battaglie Samuil fu definitivamente sconfitto (1018), e fu la temporanea fine del regno bulgaro. I prigionieri bulgari furono tutti uccisi od accecati: Samuil morì, si disse, di dolore. La Macedonia che, con Ocrida, era divenuta la cittadella della libertà bulgara, fu assorbita dall’impero. Un segreto centro di attività nazionale bulgara si costituì allora in Preslavia. Con la caduta di Samuil ebbe inizio per la Bulgaria un lungo periodo di decadenza, che parve anzi di scomparsa, durato 168 anni; periodo che non possiamo completamente trascurare. (1) Si veda: Shlumberger, Epoca bizantina, opera di gran mole sul periodo bizantino, 56