LA BULGARIA NEL DOPOGUERRA le potenze balcaniche, appena ora sottrattesi al giogo della Mezzaluna (pur non rilevando delle loro discordie tutto il pericolo) non saranno probabilmente di questo parere. Così non la pensa di certo la Bulgaria. In contrasto alla Turchia ed all’incerto contegno iniziale di Grecia e Romania (taciamo dell’Ungheria già affiancatasi all’Asse Roma-Berlino), la Jugoslavia e la Bulgaria si dimostrarono nettamente favorevoli alle Potenze totalitarie. Nel luglio ’39 ebbe luogo un incontro fra i loro ministri nel quale, constatato il fallimento della I. B., esse si accordarono per un deciso avvicinamento alla politica dell’Asse. Il 5 luglio il presidente del Consiglio bulgaro (Kiosseivanof) ebbe un cordiale incontro col Führer tedesco, dopo del quale un comunicato ufficiale rilevava « la naturale e tradizionale amicizia esistente tra i due Paesi e fra questi e l’Italia ». Così giungiamo all’inizio dei grandi avvenimenti che nella seconda metà dell’anno 1939 condussero alla situazione caotica europea con la quale si apre il 1940 (1). Non è chi non veda la grande (1) Riportiamo alcune date di questo periodo (1939): 23 agosto: Accordi tedesco-russi in contrapposto all’insistente lavorio anglo-francse per attrarre la Russia come alleata nel progettato accerchiamento della Germania. 1 settembre: Invasione militare tedesca della Polonia. 3 settembre: Inghilterra e Francia dichiarano guerra alla Germania. 263