STORIA DEI BULGARI naie; ma che, vistone l’insufficienza, avrebbe ben presto ripresi i metodi antichi. E la promessa fu tenuta. Con l’aprirsi del 1905 ricominciarono i vicendevoli massacri di bulgari e greci, le feroci repressioni dei turchi, i pianti ed i lamenti rivolti dai cristiani a tutta l’Europa. L’intervento si impose; si mosse prima l’Inghilterra ed ingiunse alla Turchia di estendere al Vi-layet di Adrianopoli (fino allora considerato turco) le riforme progettate per i macedoni e di sottoporre l’amministrazione delle finanze macedoni al controllo di una commissione internazionale. La prima imposizione fu accettata spontaneamente. Anzi, poiché in Adrianopoli erano soltanto bulgari e turchi, fu facile un accordo, uno dei tanti accordi che non fruttavano che una tregua temporanea. Ma la seconda sollevò le più indignate proteste turche. Il controllo economico fu dichiarato una offesa alla sovranità turca, un attentato alla compagine dello Stato. Ne vennero infinite tergiversazioni, che si prolungarono per tutto l’anno. Naturalmente i rivoluzionari macedoni forzarono la situazione e nell’autunno ripresero le rivolte e i massacri in proporzione tale da richiedere un intervento armato delle grandi potenze: era una seconda vittoria della ORIM. Le grandi potenze, per iniziativa dell ’Inghil- 160