LA BULGARIA NEL DOPOGUERRA compito suo permane a protezione degli stessi Balcani e di tutte le terre mediterranee contro lo slavismo « russo ». La Russia ha, è vero, recentemente notificato di non voler aggredire la Bessa-rabia; ma si può dare a ciò soltanto un valore temporaneo, chè mai la Russia ha voluto fino ad ora riconoscerne l’annessione alla Romania. Comunque, oggi, al compito antico si aggiunge la nuova missione di opporsi al dilagare del bolscevismo. La Romania deve dunque per ragioni di esistenza essere forte sul Nistro; ma a lor volta le nazioni che ne condividono gli interessi dovrebbero in permanenza appoggiarla fortemente da tergo (il che varrebbe assai più, e sarebbe anche meglio rispondente a giustizia, del tagliare dal mare la Bulgaria). Se non che, a contrastare il realizzarsi di logiche conseguenze, vale oggi il lavorìo da molti lustri fatto in Romania, economicamente e politicamente (guidate da ebraismo e massoneria) dalle ricche e potenti nazioni occidentali europee, che l’hanno profondamente in-retita : da ciò una diffìcile situazione, sì economica che politica, della nazione accanitamente contestata da opposti interessi ed opposte concezioni. Una accondiscendenza romena ai confini, ungarico e bulgaro, darebbe alla nazione una forza nuova poiché i sudditi ribelli (lo vedemmo ripetuta-mente anche di recente) non danno forza ma debo- 269