LE GUERRE BALCANICHE eie sul mar Nero, obbligandosi a radere al suolo le fortificazioni fino a venti chilometri dal nuovo confine. Inoltre la Bulgaria ha dovuto cedere (schizzo 4) : — alla Serbia Uscub, Ocrida. Monastir ed Iship, ossia tutto l’alto bacino del Vardar; — alla Grecia tutta la Macedonia orientale con Seres e Cavalla (che costituiva il più idoneo suo sbocco all’Egeo). Per tal modo restavano alla Bulgaria: della Macedonia soltanto un piccolo territorio sul medio Struma (regione di Petric), e sull’Egeo la disagevole costa fra il fiume Mesta ed Enos. In vero per la tanto ingiusta, immeritata e dannosa sottrazione di Cavalla, Russia ed Austria decisamente protestarono nel Gran Consiglio di Londra, che doveva convalidare le conclusioni di Bucarest; ma poiché erano sul tavolo numerose altre proteste, men giuste ma più pericolose (con bande armate minacciami nuove imprese nelle turbolenti regioni gre-co-albanesi-montenegrine), e poiché già apparivano all’orizzonte i primi segni forieri di ben più vaste complicazioni, le grandi potenze decisero tutte di rassegnarsi alle deliberazioni del trattato di Bucarest; e la grande ingiustizia creata da una ignobile prepotenza, venne avallata tra la generale indifferenza europea. A Bucarest avevano dunque trionfato tutte le gelosie balcaniche a danno della Bulgaria; ma 213