STORIA DEI BULGARI iano Zar dei bulgari, così effettuando l’unione della chiesa bulgara alla romana. Nel fatto, però, veniva anche confermata la indipendenza della chiesa bulgara la quale conservava tutte le sue caratteristiche nazionali. Il pugnale che troncò l’opera di questo grande re segnò anche l’inizio di lotte intestine che dovevano presto risultare fatali al regno. Dopo una lunga agitazione interna salì al trono bulgaro un tal Borii che imprese tosto a guerreggiare i Crociati, ma fu presto ancor esso assassinato; e i torbidi continuarono finché salì al trono un discendente degli Assenidi, Ivan Asseti 7/(1218-41). Questo imperatore imprese nuovamente a ben governare lo Stato e ne protrasse lungamente lo smembramento definitivo. Primo suo scopo fu quello di riprendere tutto in giro le terre che i nemici esterni, approfittando della debolezza bulgara, avevano occupato. Ripristinati i confini del regno pensò anche subito a ricondurlo nella fede degli avi. Nel 1231 egli fece annullare i patti già conchiusi con Roma, restaurando la chiesa slava nazionale che mantenne legata soltanto religiosamente all’impero ed al Patriarcato greco. Questo atto merita una speciale considerazione, ove si rifletta che l’impero cristiano latino era ancor vivo in Costantinopoli (e lo fu, pur sempre agitato, fino al 1261) mentre l’imperatore d’Oriente, 74