LE GUERRE BALCANICHE gari e serbi divenne però evidente la necessità di accordi anche con la Grecia; apparve presto come fosse indispensabile il suo concorso quale potenza marittima. Ma, e qui mettiamo il dito sulla piaga, non fu neppure tentata una intesa poiché i bulgari, miranti fra l’altro a Salonicco, erano ben convinti che non l’avrebbero avuta per trattative pacifiche. In vero qualche approccio deve essere stato fatto: si apprende da una lettera di un addetto alla Ambasciata greca di Londra, la quale riferisce dichiarazioni di un diplomatico, che la Grecia « sarebbe stata disposta a disinteressarsi di Monastir, ma per nessun conto avrebbe rinunciato a Salonicco, di cui anzi mirava a difendere il porto con un confine che lo tenesse fuori tiro del cannone ». Vi era in ciò più del necessario per distogliere la Bulgaria dal ricercare più precisi accordi che avrebbero certamente resa impossibile una pronta unione per la guerra e forse la guerra stessa, alla quale intanto gli alleati si accingevano con riserve mentali e aspirazioni inconfessate. Col pronto delinearsi della vittoria sul turco, ciascuna manifestò ed anche accrebbe le sue pretese. La fatalità piombò tutta, come vedremo, sulla Bulgaria, come sulla potenza che, per la sua posizione e in causa del carattere intransigente del suo governo, venne a trovarsi circondata da numerosi avversari: Serbia e Grecia dapprima, poi 185