LE GUERRE BALCANICHE alla Turchia esigendo che ponesse in atto le promesse riforme: autonomia e costituzione nella Macedonia; ma il tentativo provocò, com’era naturale, sdegnose risposte (fatte però soltanto a mezzo della stampa) di Costantinopoli. Il 26 dello stesso mese, traendo occasione dall’incidente di cannonate turche sparate contro una nave greca entrante in porto a Samo, la Grecia domandò soddisfazione alla Turchia, ponendo condizioni precise. Nell’attesa della risposta scoppiava nella stessa Samo la rivolta della popolazione greca contro i governanti turchi, i quali venivano presto ridotti a mal pardto. A fine settembre, si iniziavano le chiamate dei riservisti, mentre alle varie frontiere avvenivano quotidiani incidenti guerreschi con aperto impiego di tutte le armi. La mobilitazione ufficiale fu iniziata il i° di ottobre dai quattro Stati balcanici, i quali dichiararono assieme di averla decisa perchè « si sentivano minacciati dai concentramenti » che la Turchia, col pretesto di manovre annuali, stava facendo nella piazza forte di Adrianopoli; le operazioni conseguenti procedettero ovunque nel più grande entusiasmo nazionale. Le grandi potenze intensificarono subito la loro azione per evitare, se fosse possibile, la guerra; si ebbe anzi, il giorno 5 di ottobre, un tentativo russo-francese, condotto dallo stesso presidente Poincaré, il quale, promet- 179