RINÀSCITA E DEFINITIVA DECADENZA ecclesiastiche ma particolarmente ad ogni legame di Stato. Essa costituiva pertanto, nel suo stesso reale ma utopistico candore, un vero pericolo sociale e statale. Coloiano appena salito al trono studiò i modi di combatterla, sfruttando gli stessi mezzi della lotta già impresa da lui per demolire i vecchi diritti feudali sopravviventi nelle leghe dei boiardi. Questa grande lotta interna si inquadrava negli eventi contemporanei delle guerre religiose, condotte dai Crociati, ed anche nella momentanea scomparsa dell’autorità bizantina, relegata nella effimera capitale di Nicea. Ma Coloiano volle compiere un passo più radicale, suggeritogli dalla vastità stessa del fenomeno storico religioso che si svolgeva nei suoi domini e, trascurando ancor egli, come a suo tempo re Boris, i sentimenti popolari, decise di appoggiarsi alla chiesa di Roma; nel che ebbe un vero successo, temporaneo se si vuole, ma pur costituente un precedente di non trascurabile valore. Coloiano si rivolse fin dal 1200 direttamente al pontefice di Roma. Il i° agosto del 1203, papa Innocenzo III riconobbe Coloiano Zar dei bulgari (Coloiano avrebbe voluto fosse detto « imperatore « a modo latino) e gli inviò la corona e le altre insegne di tale imperio. Furono ufficialmente consacrate a sedi vescovili cristiane alcune città bulgare; un cardinale inviato all’uopo da Roma, nell’anno seguente coronava nella cattedrale di Tirnovo Colo- 73