L’ABBIGLIAMENTO FEMMINILE NEL ’700 Se il dì della « Sensa » faceva risvegliare Venezia con frastuoni di campane e aggiungeva ai bagliori dei marmi, alla sericità delle acque, agli ori della Basilica, le chiazze vive degli arazzi e dei broccati e fondeva nel sole la chiarità delle processioni fastose tra il velario oscillante di migliaia di ceri, insinuava anche nel cuore delle belle dame, una trepidazione mondana. Era nel giorno dell’Ascensione appunto che la « Piavola de Pranza » la gigantesca fantoccia orpellata e dipinta, vestita dal capriccio delle crestaie e dei mercanti, veniva esposta in uno dei maggiori negozi di Piazza, sorreggendo col suo corpo legnoso gli ultimi tessuti scintillanti, le trine, le perle, le cianfrusaglie che la recente moda di Parigi dettava. Le dame di Venezia che dominavano su tutte le donne d’Italia per la fantasia delle loro vesti, per la suntuosità di gingilli minuti e preziosi che decoravano il loro abbigliamento e completavano la grazia leziosa del gesto, non erano insensibili al dernier cri che veniva dalla Francia ad annunciare la sorpresa che si chiudeva tra le stecche di un ventaglio, e a Sta- Pietro Longhi: Famiglia patrizia bilire le dimensioni del guardinfante che si af-flosciva giorno per giorno sotto le vite sigillate e i seni costretti fino al mento. Le folli esagerazioni del ’600 che nel fasto sovraccarico dei palazzi patrizi facevano della donna quasi un elemento puramente decorativo, immobilizzandola tra i rigonfi sferici delle vesti, sotto l’acrobatismo delle pettinature e sopra altissimi tacchi a sgabello, si raddolcivano, acquistavano una certa flessibilità, una linea più aggraziata e sintetica, pure non disdegnando lo sfarzo. Illogica del resto sarebbe stata la semplicità, quando per prima Venezia offriva una cornice d’incantesimo e di fantasia, quando il madrigale usciva tornito e inzuccherato dalla bocca degli abati e dei cicisbei, e ogni gesto, ogni parola fiorivano con giuochi di preziosità e di concettosa raffinatezza. E’ il secolo dei sospiri, degli indugi, dei sorrisi, delle ciglia che reclinano pudicamente, dei rossori che si celano dietro i ventagli. Come ogni sentimento e ogni atto si ricingono di un alone di manierata poesia e celano la loro verità istintiva in artifici (Museo Civico di Venezia) sapienti, così 65 —