O mio cuor metafisico, la bella non può sapere quel che noi soffriamo, non può pensar ringrata quanto Varilo, nè imaginare il duol che m'arrovella. Apre e chiude il ventaglio lentamente; ride, ha un gesto fugace di dispetto: si volge, ecco, s'adatta Vocchialetto, e gira gli occhi... a me, languidamente. — «Eccellenza?... Il terz'atto... sì, l'arietta della virtuosa... Ma però il secondo...»— 10 più non vedo che il tuo capo biondo; e tu mi guardi ancóra, benedetta! FONDAMENTE NOVE Labbra di fraga sotto la moretta, occhi color del più sereno cielo, buccoli d’oro sul zendale nero... No, non ]>osso sbagliar : sei Momoletta! Fra dominò velade e guardinfanti al primo sguardo t’ho riconosciuta. T’ho seguita fin qua, bionda bauta; t’ho presa, e adesso non puoi più salvarti! Dimmi dunque chi sei... se non sei tu! Cara, tu taci e ridi. Ma se taci, non ti nascondi già, bocca da baci; riso di perla, non ti celi più! Dammi il braccio, così, dammi la mano, piccola mano di velluto bianco... — « Gondola, qua! » — (T’Iio sospirato tanto. dolce mio ben?!) — « Gondola, a Murano! » — A MURANO Guardo lo specchio, che mi guarda, immoto: guardo le ciocche di lumini stanchi; 11 pavimento a quadri rossi e bianchi lucido come un ghiaccio; il sofà vuoto... Or che tu non ci sei, tutto s’è spento quel che splendeva in allegrezza e riso. Oh tristi cose, se non c’è il tuo viso, l'oro, il lampasso chermisi, l’argento! - 41 -