Domenico Tiepolo: Cantanti girovaghi (Museo Civico - Venezia). DISEGNI VENEZIANI DEL ’700 Fu opportuno divisamento quello degli organizzatori dell’Esposizione del ’700 italiano di porre, accanto alle più significative opere pittoriche dei grandi Maestri di quel secolo, una accurata scelta dei loro disegni. In tal modo, la valutazione complessiva degli artisti stessi, anche nell’esame, necessariamente affrettato del pubblico, potrà riuscire più completa, e la personalità artistica di alcuni fra i più rappresentativi Maestri settecenteschi meglio si delineerà attraverso le carte sulle quali, con la matita o con l’inchiostro, hanno saggiato, provando e riprovando, la loro esperienza della forma, in molteplici tentativi, oppure hanno lasciato, quasi a capriccio, errare la mano perchè le concezióni della fantasia trovassero finalmente la realizzazione vagheggiata. In questo, appunto, consiste — se non m’inganno —• l’interesse profondo che i disegni dei maggiori artisti destano in noi. Però esso sfugge, assai spesso, al pubblico dei visitatori delle gallerie, dei musei, delle esposizioni. Le salette riservate, in questi istituti, alla mostra dei disegni non sono certo fra le più frequentate, e le pili ammirate. Generalmente, il pubblico medio non vede, oltre l’abbozzo ed il tentativo, che il disegno rivela, il lavorìo, e spesso il tormento, deH’intelligenza creatrice, e non sa cogliere, nell’incertezza del segno, nelle correzioni e nei pentimenti, nel ripetersi dei motivi, nelle notazioni rapide, e quasi improvvise, l’ansia della ricerca; e non sa rendersi conto che a volte, nei tormentati segni, che magari sommariamente giudica e condanna come « scarabocchi » o « ghiribizzi », vi è la genesi di un capolavoro; nè ha coscienza del lento, progressivo divilupparsi dell’idea artistica, che non sempre è intuizione, o, per così dire, esplosione creatrice, ma ricerca assidua e faticosa. Dinanzi all’opera compiuta di un Maestro, — 59 —