— che fecero i nobili poveri nel 1762 e nel 1780 e che culminarono l’uno con l’arresto e con l’esilio temporaneo (li Angelo Querini, l’altro con l’arresto e la lunga detenzione del Procuratore di San Marco Giorgio Pisani. Episodi dolorosi, che mentre dimostravano la impossibilità nella quale la Repubblica si trovava di adattare la sua costituzione secolare alle mutate condizioni della vita, scavavano tra le due classi del patriziato, un solco sempre più profondo, a formare il quale si aggiungeva alla disparità dei mezzi di fortuna, la rivalità prolitica e la tensione sociale. Una triste idea dello stato di abiezione, alla (piale erano giunti taluni dei barnabotti è dato da quel « referto » di 1111 « confidente » agli Inquisitori di Stato, che annota, l’il novembre 1788: « ... vi è la persona di Domenico Contarmi, solito a far el Cavalier, il quale la sera verso le ore una e mezza della notte sta al di fuori della Bottega da caffè di Florian, sotto le Procuratie Nuove, bottega che pratica tutti li forestieri e persone delle Corti estere, il suddetto Contarmi, quando sortono dalla bottega li va dietro e li chiede la elemosina, e sul chiederla li disse di esser nobile veneto c si esibisce di far a loro di Piaceri se li occoresse... ». Su individui di questo stampo, pochi anni dopo poteva trovar facile presa la corruzione degli agenti francesi e massonici, che minò, con le apparenze del patriottismo democratico, l’ultimo tentativo di resistenza della vetusta Sere- Rosalba Carriera: Ritratto di gentiluomo. Gasparo Gozzi. nissima contro la prepotenza del Bonaparte, che suscitò quei focolari di « patrioti » nei quali si preparava il tradimento della patria facendo le viste di volerla rigenerare. Ma sarebbe assolutamente erroneo giudicare tutta la nobiltà povera veneziana del Settecento alla stregua di pochi abbietti campioni coinè sarebbe erroneo credere che i patrizi ricchi fossero quei fannulloni prepotenti e ignoranti che appaiono dal libro del signor Macaulay Treve-lyan. Del gran signore veneziano del Settecento il Voltaire ha lasciato un gustosissimo schizzo nel suo Candida sotto le spoglie del Procuratore. E’ il tipo del gentiluomo raffinato, coltissimo, dal l'intelligenza aperta al godimento della cultura e dell’arte, ma dall’animo blasée che giudica tutto e tutti con l’aristocratica nonchalance, con lo ¿ce. ticismo elegante di chi tutto conosce, tutto ha gustato e non crede più in nulla. D’altra parte le cronache e le storie antiche e moderne tra queste, massima quella della Vita privata del Molmenti, abbondano di particolari sul genere di vita che la nobiltà conduceva nel Settecento: vita fastosa e frivola di festini, di spettacoli, di amori e di baldorie. Sì, le cronache, galanti e scandalose di Con-tarina Barharigo, di Caterina Dolfin Tron, di tu importi- ii , Pertyn /«•.«• /'Aitkur• ,/u - 31 -