146 LUIGI FERDINANDO MARSILI L’impresa dello Vesir, dell’ assedio ed abbruciamento de’ Borghi di Vienna. Mossosi il Supremo Vesir con l’esercito Ottomano diretta-mente contra Vienna, vi giunse a’ 21 del mese Regeb, ed abbruciò i suoi Borghi. A 22 poi del mese medesimo tutte le milizie Ottomane, così a piede, come a cavallo, col Supremo Vesir s’accamparono ne’ contorni, dirimpetto alla fortezza, con tutti i loro padiglioni, e tende. Il giorno appresso, essendo stato comandato l’aprir le trincee, i Giannizzeri le cominciarono ancor in quella notte da tre parti. Essendo poi arrivato il cannone di batteria, fu allora battuta la fortezza col cannone di campagna; e perchè essa è bagnata in una parte dal Danubio, il Nemico conchiuse di difendere il ponte con un esercito di 30000 fanti, e cavalli, e di portarle in questa forma soccorso. Essendo fuggito dalla fortezza un prigioniero Ottomano, diede al Primo Vesir molte notizie, toccanti lo stato della piazza; con riferire, che nelle tre Isole, che sono nel Danubio, bagnata ciascuna da un ramo di detto fiume, erano altrettanti ponti; e che il ramo, che passa sotto i bastioni della fortezza era tanto picciolo, che potea passarsi appiede ; e che non sarebbe stato molto difficile l’impadronirsi dell’isola, dirimpetto alla fortezza; circondandola così da tutte le parti, che nessuno di fuori potesse entrar dentro, e nessuno di dentro uscir di quella. In conformità di ciò furono comandati alcuni Beglierbeghi a’ 4 del mese Saban a passar appiede il suddetto ramo ; con che s’impadronirono dell’ Isola, vicina alla Fortezza. Una parte del ponte, il quale si trova fra le due Isole, fu da Todeschi conservata ; e l’altra parte dagli Ottomani, trincierandovisi gli ultimi. Avendo presa l’isola con alcuni cannoni, e poca truppa di Giannizzeri, Isir, Bassà di Bosnia, passò coll’ esercito del suo Governo all’Isole; e chiusa così da tutte le parti la Fortezza, si diede principio ad angustiarla col cannone grosso, e con i mor-tari. Ma questa Piazza è così perfettamente fortificata, che il volerla descrivere è cosa diffìcilissima. La profondità delle sue fosse è così grande, eh’ i più esperti ’ngegnieri ne restano stupiti.