IL LAGO DI GARDA 85 La seconda cresce alla profondità di passi uno e mezzo da pescatori è detta Oazol, da Botanici Potamogeton rotundi fo-lium alterimi Fior. Prus. 205.1 La terza cresce alla profondità similmente di un passo e mezzo ed ha nome da pescatori Gazol Gentile, da Botanici Mi-riophillum aquaticum pennatum et spicatum secondo l’opinione Malfer (op. cit. p. 48-49) dice « Erba setila » come la chiamano i pescatori. Col nome di Hyppuris Aquatica fetida polysperma potrebbe peraltro sorgere il dubbio che non si trattasse deW'Hyppuri» vulvaria L. cui secondo il Pollini che la raffigura (FI. Ver. I (1882) tab. II) spetterebbe il sinonimo « comunissima da Malcesine a Peschiera, nei piccoli porti » come la trovò il Goiran (II p. 448). La polispermia è per altro più della Chara. Ogni dubbio peraltro può cadere confrontando la figura del Bauhin (Prodr. I p. 25) che rappresenta senza dubbio all’evidenza una Cliara in piena fruttificazione. Anche il Segujer (PI. Ver. I (1745) p. 102) ne fa menzione seguendo passo passo quanto dice il Pontedera e cosi si arriva a ritener questo vegetale a preferenza una Chara piuttosto che un 'Hippuris. I II nome di « Gazòl » è usato normalmente per tutti i Potamoge-toni. Il Potamogeton rotundifolium alterum è quasi senza dubbio da ritenersi il P. perf oliata L. ; la specie più lacustre e pure la più comune nel Lago di Garda, nota fino dal tempo del Segujer (Cfr. Goir. Cens. 1 p. 95) indicata pure dal Garbini (Op. cit. p. 11) come trovato su la spiag-già sommersa e dal Malfer (Op. Cit. p. 51 con fig.) che anche lo dice « Gazol » o « Gazoi ». II riferimento che fa il citato C. Bauhin (Pinax, V, sect. VI, pag. 193) alla sola figura di questo genere che ne dà il Mattioli (TTisc. Diose. (Valgr. 1581) libro IV, p. 719) ove le foglie sono lungamente picciolate ed evidentissime le lunghe brattee lanceolate all’ascella delle spighe, indicherebbe palesemente invece che si tratta del Potamogeton natans L. pure assai frequente nel Benaco e variabilissimo. Tal pianta sarebbe po' polarmente chiamata « Lengue, Cresse», «Leto dei roschi» (vedi Goir. oip. cit., p. 94). Del resto la poca sicurezza che si ha nello identificare questo P. ro-tundifolium con P. perfoliatum L. dai riferimenti Marsiliani convalidati dal Pontedera traspare da quanto dice il Segujer (PI. Ver., I, p. 405): «De « Potamogitone rotundifoUo altero Loesel. FI. Pruss. 205 num. 65. Quod « olim Marsilius in Lacu Benacensi legit et cuius meminit Jul. Pontedera « e in epistola ad eumdem, vix habeo quid dicam, cum mihi nequaquam « occurrerit ».