RELAZIONE DELL’ ASSEDIO DI VIENNA 148 premo Vesir coll’ esercito Ottomano s’incamminò alla volta d’Alba Reale. Nel mentre, che si marciava per la Pianura di Moatz, venne avviso, che il Chior Osein Bassà avea una parte dell’esercito degli infedeli, ch’avevano assediato Neheesel, abbattuta; e che l’altra parte, ritiratasi, aveva messo il suo campo nell’altro lato del fiume, che passa avanti alla fortezza di Giavarino. L’arrivo del Supremo Yesir ad Alba Reale, e la venuta di Murati (iliirai Chain. Il Gran Cham de’ Tartari, dopo d’essere giunto il Supremo Vesir a’ 30 del prefato mese ad Alba Reale, arrivò, ed entrò nel campo Ottomano. Il giorno dopo, ch’era il Venerdì, ed il primo del mese d’Egeb, fu il medesimo Gran Oharn invitato; ed avendolo incontrato alcuni Beglierbeghi, ed altri Signori; camminando questi avanti di lui, fu condotto al Padiglione del Supremo Vesir; e dopo esservi restato a tavola, li fu data la superba Reai veste, mandatali dal Potentissimo Imperadore, colla scimitarra ingioiellata, e con una preziosa faretra; e montato un cavallo, adorno di sella, e briglia, di gemme fornite, ritornò al suo campo. Il giorno dopo, levando il Gran Vesir il campo d’Alba Reale, si mosse verso Giavarino, ed arrivò a 6 del mese d’Egeb al fiume Rab: luogo lontano tre ore da Giavarino. In quel giorno arrivò il comandante di Buda Vesir Ibrahim Bassà, ed entrò nel campo Ottomano. L’altro giorno con tutto l’esercito Imperiale generalmente marciossi sotto la fortezza di Giavarino. Nel giorno della marcia, avanti 'la detta fortezza, non fu sparato alcun cannone; ma solamente dal campo Todesco, il quale trovavasi all’altra parte del fiume, furon tirati alcuni colpi al campo dell’Agà de’ Giannizzeri; onde da 40 in 50 huomini dell’esercito Ottomano restaron uccisi. All’incontro, tagliate 30 teste a’ Todeschi, e presi 10 schiavi, così da’ Tartari, come dagli altri soldati Ottomani, furono condotti al Supremo Vesir. In quella Notte, l’Agà suddetto postò i cannoni contra il